© testi tratti dal libro Imparo l’italiano con le Favole di Esopo








Il topo di città e il topo di campagna
Un topo di campagna ha invitato a pranzo un suo caro amico topo di città.
Hanno mangiato chicchi d’orzo e di grano sopra un sasso, all’0mbra delle foglie.
Il topo cittadino ha detto al compagno:
– Mio caro amico, la tua vita è dura come quella di una formica. Andiamo invece a casa mia, vedrai che posto! Possiamo mangiare di tutto circondati dal lusso.

E subito si sono diretti verso la casa del topo di città.
Appena entrati l’ospite gli ha mostrato la dispensa piena di legumi, formaggio, miele e frutta.
– Prendi quello che desideri e mangiamolo sopra questo morbido tappeto.
L’amico si è guardato intorno pieno di meraviglia e ha detto:
– Che posto stupendo! Tu sì che fai una bella vita! Io invece non sono altro che un povero topo di campagna…
Hanno iniziato a mangiare con calma del formaggio quando all’improvviso la porta si è spalancata ed è entrato un uomo.
I topi si sono molto spaventati e sono corsi a nascondersi sotto un mobile.
Dopo qualche minuto l’uomo è uscito e i due amici sono andati a prendere dei fichi secchi.
Mentre stavano per morderli la porta si è aperta di nuovo ed è entrato un altro uomo.
Anche questa volta i topolini sono scappati pieni di paura.
Appena è tornata la calma il topo di campagna ha detto:
– Ti devo salutare, mio caro amico: tu mangi sì in abbondanza e circondato da cose bellissime, ma devi vivere nell’ansia e nel pericolo. Invece io, povero come sono, rosicchio solo orzo e grano però vivo serenamente e senza paura.
Il topolino è uscito dalla casa ed è tornato in campagna.
