© Copyrighted material
C’era una volta… un re?
No, c’era una volta un pezzo di legno. Un semplice pezzo di legno per fare il fuoco e riscaldare le stanze d’inverno.
Questo pezzo di legno si trova nel negozio di un vecchio falegname, il maestro Antonio, che tutti chiamano maestro Ciliegia perché la punta del suo naso è sempre rossa come una ciliegia matura.
Quando maestro Ciliegia vede quel bel pezzo di legno, dice felice a bassa voce:
– Questo legno è perfetto: voglio farci una gamba di tavolino!
Prende allora un’ascia e la alza sopra la testa, pronto a colpire, quando all’improvviso sente una vocina:
– Non mi picchiare tanto forte!
Maestro Ciliegia si guarda intorno spaventato, per scoprire da dove venga quella vocina. Guarda sotto il tavolo: nessuno! Guarda dentro l’armadio: nessuno! Apre la porta del negozio per vedere anche sulla strada: nessuno!
– Ho capito, quella vocina me la sono immaginata io. Mi rimetto a lavorare…
Prende di nuovo l’ascia e tira un colpo al pezzo di legno.
– Ohi! Mi hai fatto male! – grida sofferente la solita vocina.
Maestro Ciliegia rimane a bocca aperta per la paura, e comincia a tremare.
– Da dove viene questa vocina che dice ohi! Ma qui non c’è nessuno! Forse questo pezzo di legno ha imparato a piangere e a lamentarsi come un bambino? Non ci credo. Forse c’è nascosto dentro qualcuno? Se c’è nascosto dentro qualcuno tanto peggio per lui! Ora lo sistemo io!
Prende allora quel povero pezzo di legno con tutt’e due le mani e lo sbatte senza pietà contro le pareti della stanza.
Poi si ferma e ascolta… C’è o non c’è una vocina che si lamenta? Aspetta due minuti: nulla! Cinque minuti: nulla! Dieci minuti: nulla!
Ho capito! – dice cercando di ridere. – Quella vocina me la sono immaginata io. Mi rimetto a lavorare…
Ma ha ancora paura, allora si mette a cantare per farsi coraggio.
Prende di nuovo in mano il pezzo di legno e comincia a farlo più liscio, quando all’improvviso sente la solita vocina che dice ridendo:
– Smetti! Mi fai il solletico!
Questo è troppo per il povero maestro Ciliegia, che sviene e cade per terra. Quando, poco dopo, apre gli occhi, è seduto sul pavimento. E il suo naso è diventato azzurro dalla grande paura.

